Domenica 10.06.12

I due opposti. Nel calendario societario, nel breve spazio di 20 giorni, ritroviamo due percorsi opposti. Il primo, "il trofeo dello scalatore" con 2208 metri di dislivello su 94 km, il secondo, il "Trofeo Padano", 250 metri di dislivello su 110 km.

Questo non significa che il secondo sia una passeggiata.

Ma andiamo per ordine.

Alle liste poche presenze, vuoi per l'orario, vuoi per il percorso. Silvio, stranamente non è in piazza al mio arrivo (vi sono Bruno e Paolone), ma si presenta dopo poco, con Aldo (ospite), Ivan (altro ospite), Iller, Marino(con la muta nuova), RobertoP. Giuseppe, Celso e, fortunatamente, Eros.

Poiché Giuli, di solito ultimo ad arrivare, è a funghi, non aspettiamo altri e ci buttiamo per la piana. Mi metto subito al comando, tenendo una buona andatura. Tutto facile, perché stiamo scendendo ed inoltre il vento, pur laterale, è leggermente a favore (lo sarà meno al ritorno). Silvio, dietro me, non brontola, per cui continuiamo celermente per Codemondo, e Roncocesi. Dopo il ponte sul Crostolo, recuperiamo AntonioLr. In testa, a questo punto, passa Eros e per i restanti 85 chilometri non l'abbandonerà più. Veramente, qualche comparsa la faranno pure Aldo e Marino, ma il generale, appena può fa valere il suo alto grado. Attraversiamo Castelnuovo Sotto (approfitto di un errore alla rotatoria del superiore in grado, per passare al comando per qualche metro), Poviglio e Boretto. Il valico del confine regionale avviene sul ponte del Po (Aldo è impegnato con le foto). Silvio si porta vicino alla testa per dare indicazioni sul percorso. Dovremmo cavalcare l'argine per un certo tratto. In realtà questo non succederà, perché non imboccheremo la strada di accesso, pur passando attraverso paesi tipo Roncadello e Moscato molto vicini al grande fiume padano. Il cartello della terza provincia, però, lo ritroviamo al ritorno sulla strada principale. E' quella di Cremona (Mantova, l'abbiamo appena lasciata). La sfioriamo soltanto, perché, prima di Casalmaggiore, giriamo a sinistra per cominciare a rientrare, attraversando di nuovo il Po. La quarta provincia del tour, è di nuovo in Emilia ed è quella di Parma. Il vento comincia a farsi sentire e soffrire. Sul ponte si forma una leggera spaccatura, che rientra subiti prima di Colorno, definita, già alla partenza come tappa di sosta.

Il luogo è spettacolare, La Reggia, seppur transennata per il terremoto, la piazza ciotolata ed il ponte sul torrente locale, sono un spettacolo. Le foto si sprecano. Paolone, Aldo e Silvio sono impegnati in scatti plurimi. Le rivedremo sul sito. Tutti insieme ripartiamo per Mezzani (Superiore ed Inferiore, credo con 30 millimetri di differenza in altezza) e per Sorbolo, considerato da Silvio come sito in cui si può aprire la caccia, ossia ognuno per la sua. Così capita. Lungo il tratto che porta sulla via Emilia si ha un po' di frazionamento. In pratica, però, soltanto Iller e Silvio scelgono la calma. Davanti Eros, Aldo, Marino, Bruno, Robertop, Giuseppe, Paolone, Antoni, Celso, Ivan la menano a tutta. Io cerco di stare in coda, ben conscio, che al primo problema mi staccherò.

Soltanto lungo la strada delle lucciole (incrocio con l'inverso Vanni), dopo la via Emilia, a causa di un allungo di Paolone e di un blocco generato da una macchina che sta caricando una delle brave signore, mi scappa il gruppo, che non ha nessuna intenzione di aspettarmi. Rimango (impallinato) a trecento metri, solo, o meglio in compagnia del vento laterale che mi spinge verso le braccia ed i sorrisi (ricambiati dai miei saluti) delle "bocca di rosa" in attesa di astanti. Alla Fratta recupero Marino, a Montecchio Paolone e Aldo. Gli altri sono avanti di una rotatoria, ma non ho nessuna intenzione di riagganciarli. Lungo lo stradone per Bibbiamo io , Aldo , Paolone e, per un po', Marino, ci alterniamo al comando. Riscontriamo, però, che il gruppetto davanti, seppur sfilacciato, tende ad allontanarsi. A Bibbiamo credo abbiano girato per Quattro Castella (loro diranno di no, ma la sensazione è quella; perlomeno, lo hanno fatto gli ultimi ), mentre noi proseguiamo per il Ghiardo e Rubbianino. A Montecavolo, da strade diverse, arriviamo assieme. Ci fermiamo inizialmente in piazzetta per aspettare gli altri. Marino, poi Bruno, che si era fermato per attendere Iller, Silvio e l'inverso Vanni, tradito dalla nostra alta velocità. Pensava di incrociarci molto più verso la piana.

Antonio, purtroppo per lui, deve rientrare a casa in bici. Questa volta la macchina è rimasta in garage.

Le chiacchiere finiscono davanti alla nuova fontana di Montecavolo, nella piazza del polo scolastico, con acqua di tutte le specie, gassata compresa..

Giornata soleggiata partecipanti 11 + 1 inv +2 ospiti 14 totale km 110 tempo 3 ore 28 minuti