Domenica 09.10.11
Nella giornata dedicata al censimento Istat (domenica 9 ottobre), anche noi ci adeguiamo, compilando le presenze come gruppi familiari.
Ospiti: Lorenzo
Vitelloni: Claudio, Richi, FrancescoCz
I Coviolesi: Enrico, Michele, Salvatore, RaffaeleZ (Lello)
I Rari: Wainer, Celso
Fondatori: Daniele, Bruno, Alle (inverso)
Cicloturisti: Omar, Giuli, Silvio, Mario(io).
Da segnalare, per la cronaca, il ritorno di FrancescoCz, che, sfruttando uno dei pochi momenti di libertà familiare, è riuscito ad uscire con noi.
Il percorso non è lungo, ma presenterà pochi momenti di riposo. Forse è per questo motivo che, inizialmente l'andatura è lenta. Questo permette di chiacchierare in gruppo, ma anche di fare da tappo sulla strada. Per evitare lamentele, Giuli, comincia a mulinare. Lo sostituisco dopo Albinea, fino allo strappo di Ventoso. Lasciamo il tre Croci alla nostra destra ed andiamo ad imboccare la strada dei sali scendi di Casalgrande Alto. Non so chi si alterni al comando, ma la velocità è sostenuta. Cala, però, improvvisamente sulla via di Cà Di Roggio. Terminata la prima pendenza, Enrico si invola dietro ad un rombante e fuori giri Ape ( impazzisce quando vede queste tre ruote).
Il centro del paese lo calma. C'è, infatti, una forte pendenza per almeno cinquecento metri. Alla chiesa ed alla successiva salita, con Enrico, si ricongiungono Omar, Michele, Salvatore, FrancescoD, FrancescoCz, Bruno (sempre scatenato in questi strappi), Paolone, Claudio, Richi, Giuli e, credo, Lorenzo. Io sono appena dietro e sento alle mie calcagna, Daniele, Silvio e, probabilmente, gli altri . Non mi volto per controllare, impegnato come sono ad arrancare sulla salita. Appena la strada comincia a spianare, torno ad innestare la mia marcia, senza preoccuparmi di chi è alle mie spalle. E' un continuo sali e scendi (incrocio con Alle in inverso) quello che ci porta a Montebabbio, dove chi sta davanti è in attesa. La direttissima in discesa che porta a Telarolo, viene percorsa con attenzione. Non è il caso, stante l'annata particolare, di andare ad incrementare il numero delle vittime di cadute. Dopo Rondinara, si imbocca la valle del Fasano (Claudio e Paolone faranno il corto), che porta allo strappo del Caseificio, prima di iniziare la mitica Pavulli.
Ormai la conosciamo a memoria. I duri tornanti iniziali, il piccolo primo drittone, i secondi tornanti, il secondo drittone, le curve della casa, il terzo, interminabile drittone., la doppia curva al cartello, infine l'ultimo strappo prima dell'incrocio con la provinciale. Comincio la salita con cinquanta metri di distacco dal mio punto di riferimento (Giuli) e la termino con cento. Quando Giuli svolta sulla provinciale io ho passato da un po' il cartello della precedenza. In mezzo ci sono Richi e Lorenzo, che raggiungerò prima di Cà Bertacchi. Omar, Francescod, FrancescoCz, Enrico, Michele, Salvatore, saranno già al Cavazzone. La discesa per Albinea è spettacolare. Veloce per lunghi tratti, con alcuni tornanti che rallentano, ma soprattutto si gode un panorama eccezionale. La veduta delle colline intorno ad Albinea e della pianura reggiana, vale il prezzo del biglietto.
Piccola sosta in centro, quindi ultima tappa per la piazza delle rose a Montecavolo, già raggiunta da Claudio. Qualche chiacchiere in attesa degli altri, quindi, poiché l'orario lo permette, giro defaticante al famoso "giunto delle acque".
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Partecipanti: 16 ciclistica (1 inverso) + 1 ospiti Totale 17. Km 54 tempo 2.15
Giornata tardo settembrina per la temperatura, estiva per la soleggiatura.