Domenica 20.05.2012

Oggi è il giorno del "Trofeo dello scalatore".

Gli ultimi due li ho saltati e qualcuno mi ha già affibbiato la nomea di "quello dalle partenze intelligenti".

Questa volta sono presente e lo sarò per tutto il percorso, uno dei pochi a completarlo. Ma andiamo per ordine.

Il cielo è coperto a chiazze, al momento della vestizione. Si intravvede anche qualche raggio di sole, per cui rimango sorpreso, quando, alle sette, Antonio mi chiama al telefono per conoscere le condizioni climatiche, in quanto a Cadelbosco pare la buttino a palate. In ogni caso in piazzetta ci troviamo in pochi. Silvio, Lorenzo, Claudio, Bruno, Richi, Celso, Antonio ed Iller (che oggi compie gli anni). Argomento delle limitate chiacchiere è la tremenda botta di terremoto della nottata. Una telefonata annuncia l'arrivo di Lello e Stefano (ospite). La partenza avviene con un po' di ritardo e con qualche incomprensione. Paolone, intanto, ci raggiunge per comunicarci che parteciperà alla "Due fiumi". Appena passato Puianello, Bruno ci preannuncia l'acqua prima di Pecorile. Mai previsione fu più centrata. Dopo cinquecento metri, siamo tutti sotto gli alberi di una villetta ad attendere che smetta di piovere. Celso, Bruno e Richi, decidono di ripiegare, io sono molto combattuto, ma Silvio da l'esempio e seguito da Iller, si incammina lungo la strada. La scelta sarà giusta (non per tutti). A Pecorile comincia la giornata delle salite. La prima, la più lunga è suddivisa in tre tronconi, ossia Paderna, Costa Ferrata e la Stella., intervallati da brevi discese (verrà percorsa anche da Paolone, dopo aver accorciato una piovosa "due fiumi"). Si forma un gruppetto( un po' sfilacciato) con Antonio, lo scatenato Lorenzo, Claudio, il sottoscritto e Stefano. Antonio sta con noi ed è ben contento di non dover spingere come un dannato come quando sono presenti gli altri prof. Dietro Silvio, Iller e Lello, procedono di conserva. Dopo la Stella si scende a Casina, per riprendere per Migliara e Marola. La sosta alla fontana serve per respirare un po', siamo a meno della metà del dislivello di giornata. Claudio e Stefano optano per il rientro da Casina, mentre io, Antonio e Lorenzo ci buttiamo giù per il drittone del Cigarello. La strada si presenta leggermente umida, ma di acqua neanche a parlarne. Per chi è dietro, invece, pare proprio che in questo punto, al loro arrivo, comincino i problemi, tali di indurli a rientrare per il fondovalle, anche se in compagnia di molte gocce. Noi tre "irriducibili", invece procediamo per Carpineti, per il Castello (Lorenzo ed Antonio mi aspettano sul passo) e per Santa Caterina. Lo strappo (chiamalo strappo) di San Vitale è micidiale. Una bella salita prima della chiesa (mai pensare di fermarsi alla fontana, è controproducente per la ripartenza), un muro subito dopo ed una alternanza discesa, salita fino al passetto. La strada che ci riporta verso Baiso è in falsopiano discendente prima ed in discesa dopo. Per arrivare a Baiso, dobbiamo, però, sobbarcarci una piccola salita. Niente di che rispetto al resto, ma non abbiamo ancora finito. Discesona lungo la dritta, quindi altra discesa fino a Viano, poi il Municipio e Mamorra per immettersi sulla strada che porta al Castello di Querciola. Per poco non ci incrociamo con Giuli, che intanto sta facendo un po' di inverso. Quando arriviamo sotto al Castello, non ci rimane che spingere per superare gli ottocento metri con punte sul 25 %. arrivati sullo spiazzo, ci fermiamo per immortalarci.

La salita, però, non è finita. Dobbiamo portarci verso Regnano ( Lorenzo continuerà per à Bertacchi ed Albinea), prima di infilarci nella buca di Montalto per poi risalire verso la chiesa. Dopo è una pacchia. Discesa fino a Vecchia e falsopiano o discesa fino a Montecavolo. La ciliegina sulla è la nona (nona di nove) salita di giornata, ossia la Chiesa di Montecavolo, che io ed Antonio affrontiamo con passi diversi. Provate a immaginare chi è arrivato per primo nel piazzale.

Per informazione, preciso che il mio Sprts Traker, da come dislivello del giro 2208 metri.

Giornata nuvolosa, ma percorso praticamente asciutto, considerando quello che ci hanno raccontato gli altri.

Partecipanti (ospiti, inversi, taglianti, percorsi vari) 12 km 84 tempo 4 ore 20 minuti

p.s. Per quanto riguarda la Coppa Italia, il Ventasso è roba dei napoletani. Complimenti al Napoli