Domenica 17.06.12

Dopo la serata della finale della "coppa campioncini" edizione 28, della quale sono la voce (ormai il mio rapporto con il microfono è diventata una abitudine), che si è prolungata in una nottata spaghetti aglio, olio e peperoncino ed altro, mi presento al mattino ancora assonnato e con la schiena a pezzi.

Non è la condizione migliore per affrontare la giornata della "Cima Coppi" stagionale.

In piazza c'è fermento. Gli operatori fotografici Lello e Paolone, sono intenti nelle riprese (ormai Enrico, una volta unico fotografo ufficiale, è stato scalzato da tutti).

C'è anche Giuseppe, ma non in divisa da bici. Partecipa, però, al chiacchiericcio iniziale.

Si parte ai trentacinque (minuti), dopo l'arrivo del solito ultimo Giuliano. Gli altri sono LucianoCav, AntonioLr, Lorenzo, Bruno, Celso, Silvio, Daniele (finalmente rientrato), Richi, Enrico, Salvatore, Michele, Claudio, i già citati Lello e Paolone, Omar, ovviamente il sottoscritto e gli ospiti Chuba (senza strascichi dopo la caduta della GF), Aldo, ormai uno dei nostri ed il motorino Ettore.

L'andatura non troppo elevata genera qualche malcontento nel gruppo, per cui mi sento in dovere di accelerarla un po'. Fino a Traversetolo, in ogni caso , restiamo in gruppo. E' la famosa Val Termina o Val Cieca che si voglia, che genera lo sparti acque. Ettore scalda i muscoli allungando, seguito, da Bruno, Chuba (che abbandonerà il gruppo a Lagrimone), Paolone, Omar, Michel, Salvatore, AntonioLr, Aldo ed Enrico. Uno ad uno li vedo sfilare. Non mi preoccupo. So che la giornata sarà lunga e che siamo solo all'inizio di una chilometrica salita, soltanto ogni tanto intervallata da lievi discese. Giuli mi raggiunge ma decide di restare con me. Dietro a poca distanza abbiamo Lorenzo e Luciano (che ci sorpasseranno per raggiungere il gruppo in avanscoperta, nonostante vengano a loro ricordate le difficoltà che dovremo affrontare), Silvio, Lello, Daniele, Richi e Celso (Claudio ha abbandonato a san Polo per Rossena).

Ad ogni fontana mi fermo per essere certo di non rimanere senza rifornimenti. Sarà così a Boschi e a Lagrimone, che raggiungiamo dopo aver scavalcato le due salite della val Termina, quella di Boschi, quella di Sasso, quelle prima e dopo Campora e quella della legnaia.

Siamo 560 metri (che non abbiamo raggiunto in pulmann, ma pedalando) e dobbiamo arrivare a quota 1300. La strada comincia subito con una impennata di un chilometro che ha la solita tabella al 10%, ma che credo l'abbiano messa solo perché in magazzino quella avevano. Le gambe diranno che la pendenza è diversa. Si alterneranno, fino a Capriglio, falso piani, leggere discese e tremendi scaloni senza tornanti. Giuli è davanti a me di cinquanta metri e mi fa da punto di riferimento. Dopo Capriglio, c'è un altro strappo a pendenza doppia, che porta al bivio del corto, percorso che è già stato scelto da Bruno e che verrà seguito da Silvio, Daniele, Lello, Richi, Celso (incroceranno Alle in inverso). Fortunatamente fino a Casalcavagna, la strada rimane orizzontale. Incrocio Eros, proveniente da non so quale inverso inventato e destinato a non so quale percorso.

In mezzo a Casalcavagna, si apre la porta dell'inferno.

Si imbocca una strettoia in mezzo alle case e manco capisci dove è la strada. Neanche dopo capisci dove è la strada, tanto non ti serve, intento come sei a spingere, cercando solo saltuariamente di guardare avanti. Ogni volta che alzi lo sguardo, vedi la strada in salita. Non vedi tornanti, ma semi curve dopo le quali speri di trovare una spianata che non arriva mai. La fortuna è che sei in mezzo al bosco. I cinguettii degli uccelli ti fanno compagnia. Ogni tanto senti dei movimenti di frasche e pensi a cosa ci sarà dietro. Ovviamente sono solo nella salita. Giuli ed altri due ciclisti parmensi, raggiunti in precedenza, sono avanti di uno o due minuti. Gli altri chissà dove saranno. Finalmente la salita termina e, prima di Schia, ritrovo alla fontana Giuli, arrivato da poco, Lorenzo, Luciano, Aldo e Paolone, che hanno scelto di abbandonare i super atleti Ettore, AntonioLr, Omar, Enrico, Salvatore e Michele probabilmente già all'attacco del passo e che raggiungeranno, a Tizzano, quelli del corto per portarli a casa in carrozza.

Noi, invece, incontreremo qualche ostacolo. Giuli segnala qualche problema sul cambio, ma soprattutto, forerà appena dopo aver superato la funivia. La sosta sarà breve, grazie alla maestria di Aldo, che in tempi veloci, sostituirà la camera d'aria. Sul passo ulteriore sosta per foto. Sarà un parroco ad immortalarci tutti. La vista è, come al solito, interessantissima, ma ancora di più ci invoglia la discesa che segue. Sarà così fino a Capoponte.

Giuli fa immediatamente tesoro del suo terreno. Non lo vedremo più se non al Boschetto per sosta per abbigliamento. Musiara Superiore e Tizzano vengono bevuti. In fondo a Capoponte siamo, credo, tutti in gruppo. Il vento contrario non limita la velocità lungo la strada per Langhirano, che mi vede quasi sempre al comando. In centro al paese, però, c'è un attimo di scoramento. Non c'è Lorenzo. Ci fermiamo cerchiamo di contattarlo telefonicamente (Luciano), senza ottenere risposta. Quando si va via in gruppo, è sempre bene rientrare assieme, per cui alla ripartenza (avrà preso un'altra strada è la conclusione che trarremo) non siamo tranquilli. Lo siamo ancora meno a Santa Maria, quando sostiamo per l'ennesima telefonata senza ottenere risposta. Dopo non ci sarà tempo per pensare. Paolone è in frenesia e quando si porta davanti sei costretto solo a pedalare per cercare di stargli dietro. Nello strappo delle ceramiche Leoni, alzo bandiera bianca.

A Quattro Castella Silvio (già in piazzetta) mi telefona per avere la posizione. A Montecavolo arriviamo dopo quattro ore e ventitre minuti e 105 chilometri. Un breve saluto ad Aldo, Paolone, Giuli e Luciano e, dopo l'ennesimo tentativo di contatto telefonico con Lorenzo, ognuno per la sua.

Sono ormai sotto la doccia, quando vengo raggiunto dalla felice notizia, tramite Silvio, che Lorenzo si è fermato a mangiare lungo il percorso.

Buon per lui, mi sono detto, pure io affamato, ma sarebbe stato bello lo avesse comunicato anche a noi. Avremmo evitato di preoccuparci.

Giornata calda partecipanti 17 + 2 inv +3 ospiti 22 totale km 105 tempo 4. 23 (il mio)