Lunedì 25.04.11

Probabilmente la giornata festiva precedente, ha lasciato strascichi.

In piazzetta è presente solo Bruno. Ben presto arrivano Silvio, Lello, Ugo (alle prese con problemi tecnici), Paolone, Michele, Enrico, Richi, Marina RobP e Giuli. La mattinata è autunnale, appena ci incamminiamo verso la rotatoria, incontriamo delle brume caratteristiche della stagione della vendemmia e non della primavera.

Anche questo aspetto, oltre al percorso disegnato, probabilmente ha sconsigliato la presenza.

La salita da percorrere, oggi, è la più dura e lunga che si possa trovare a breve distanza da Montecavolo.

Per questo motivo, l'andatura è inizialmente controllata (Silvio). Bruno allunga un po', ma viene lasciato andare. Solo al Pagoda, Paolone, con uno scatto micidiale, genera la scissione. Decido, inizialmente di seguirlo, poi lascio il compito solo ad Ugo. Questa coppia movimenterà tutta la mattinata. Dopo il ponte di Vetto, appena passati nel parmense, comincia la salita. Il chilometro che porta al bivio per Scurano è dolce. Il chilometro successivo, quello dell'attacco alla salita vera e propria, è infernale. Tornanti e curve in pendenza da doppia cifra alta. Al primo cal di pendenza (relativo), l'occhio scorge sulla nostra destra Vetto molto in basso. Dopo la strettoia del Borgo, comincia un altro chilometro da panico, fatto di un solo drittone senza fine. La vista del laghetto di Scurano segnala il termine della prima parte di salita. Paolone, mi dirà di avermi dato una decina di minuti. Non credevo di essere andato così forte. Cerco di sfruttare i cinquecento metri di riposo, per riprendere fiato, perché so che ci attendono altri cinque chilometri di sofferenza.

Paolone, Ugo, Richi, Enrico, Michele, Giuli sono appena davanti lungo la strada in pendenza che porta ad Ariolla. Bruno e Robp, sono dietro, mentre Silvio, Marina e Lello proseguiranno per il corto (si fa per dire, in quanto è più lungo di diversi chilometri) che li porterà Lagrimone.

In centro al paese, voltiamo a sinistra per inerpicarci per Monte Fuso (Giuli, Bruno e RobP, invece proseguiranno per un personale corto). Questa salita la farò in solitaria ed il posto è ideale. Superato il paese di Sarignana (durissimo il drittone che lo attraversa), ci si immerge nel parco di Monte Fuso. Si sente soltanto il cinguettio degli uccellini. Quando arrivo allo scollinamento, gli altri hanno già banchettato. Io, ormai, ho imparato a mangiare in bici, in modo da non fare aspettare troppo chi mi sta davanti. La discesa che porta a Lagrimone è stretta e brutta, però segna la fine della salita, per cui è accolta con gioia.

Siamo in sei. Paolone, Ugo, Richi, Enrico, Michele ed io.

Il ritorno è condotto dalla scatenata coppia citata, che rilanciandosi alternativamente, soltanto alcune volte lascia il comando agli altri. Campora, Sasso, Cà Bonaparte, il Quadrivio, Il Torrione ed il fondovalle del Sella, vengono percorsi velocemente. A Vignale, dopo Traversetolo, impongo la velocità di crociera"Mario", così pure sul falsopiano della ferrovia a San Polo.

Arriviamo in piazzetta a Montecavolo dopo 3 ore e 28 minuti (il mio tempo; ovviamente quello degli altri è notevolmente inferiore) di continua sella (i miei piedi hanno toccato solo il suolo della piazza). I chilometri saranno 88.

Si unisce a noi anche Vanni, in ritorno da un inverso solitario.

Appena più tardi arriveranno Silvio e Marina (Lello?), dopo 96 chilometri.

Ci fa una gradita sorpresa, invece, Celso, che nonostante sia oberato da impegni familiari, ha fatto una capatina per venirci a salutare.

Giornata inizialmente di m...da, migliorata nel corso della mattinata

Partecipanti 12 Ciclistica +1 inverso: totale 13

Km percorsi 88 tempo impiegato 3 ore e 28 minuti