Domenica 28 Marzo  2010

Diventa sempre più difficile, controllare tutti i presenti il mattino alla partenza. Pensavo che il cambiamento di orario generasse molte assenze. Al contrario trovo la piazza già piena. Daniele, Romeo, Bruno, Iller, Silvio, Omar , Roberto B, Luciano C, Ugo, Jarno, Carmine, Claudia, Francesco C, Richi, Paolone, Francesco D, Antonio LR, Claudio, Chuba (detto anche Tom Bonen, nonché Roberto suo vero nome), Gino, Marina (in attesa di un suo conoscente, pure lui maratoneta, che chiameremo Angelo) e Celso Tirelli, che fino ad oggi erroneamente ho identificato per Ferretti ( ogni tanto mi invento i nomi) e che è una mia vecchia conoscenza (si parla di anta) del periodo fumoso (inteso come pieno di fumo) della cooperativa di Gavassa. Gli argomenti delle chiacchiere sono vari ( le ferite come vanno?, hai già votato? hai visto Gino sull’ammiragli Astana ieri a Sassuolo?), ma nessuno, stranamente, parla del percorso. Probabilmente hanno letto il dislivello totale di giornata e preferiscono glissare sull’argomento. Ci si avvia per Puianello, raccogliendo per strada, Max B, Giuli, Enrico, Raffaele e Luca. Mi porto davanti per impostare una andatura tale che mantenga tutti uniti almeno inizialmente (seguendo una richiesta specifica di Bruno). Sono ben presto sostituito dai grossi calibri Jarno e Carmine, che però si adattano. Fino alla Bettola tutto bene, poi un improvviso scatto di Bruno (??????) seguito da Chuba, genera incomprensioni e suddivisioni. Al Bocco la serie A attacca la bellissima salita di Cà Mazzoni allontanandosi leggermente dal sottoscritto e da Giulio ( A2). Il nostro ritmo costante, ci permette di arrivare alla fine della salita non troppo lontani , recuperando anche Francesco D, Ugo, e Luciano. Piccolo respiro fino al bivio per Giandeto, quindi di nuovo salita, discesa e salita dopo il centro del paese. Il gruppetto, leggermente davanti, si sgretola sul muro di Canicchia. Alla Quercia si uniscono a noi Marina, Angelo e Celso. La discesa del Cigarello è un po' ventosa. La successiva salita e circonvallazione di Carpineti, invece, solo faticosa. Davanti Claudia, Chuba, Jarno, Raffaele Luca, Paolone, Omar, Robertob, Francesco C, Francescod, Claudio, Enrico, forse Ugo e Luciano, (ma Carmine dove è?) continuano imperterriti per il centro di Felina, anche perché sulla strada che di solito percorriamo è segnalata una frana. Io Giulio e Max B e Antonio Lr, invece, scegliamo di attraversarla.

Da questo momento in poi, non vedremo più nessuno (pur non avendo nessuno davanti) . Felina Amata è un altro mangia e bevi di giornata (con ulteriore frana). Il chilometro di salita che porta a Marola comincia a farsi sentire; si alza un po' la media nella discesa di Casina, con la preoccupazione, però, della Stella. Ci abbandona Maxb ed a testa e sguardo basso si affronta l'ultima asperità. La vista dei ripetitori è un sollievo. Giulio, preferisce chiuderla da Pecorile (saranno in tanti a scegliere questa soluzione, ma sono stati altrettanto tanti che hanno accorciato ulteriormente il percorso). Antonio ed io, invece la facciamo completa. Barazzone, Cerredolo dei Coppi, bivio per Rossena (bellissimo il panorama dalla curva prima della discesa che porta a questo bivio. Il castello e la valle dell'Enza meritano una citazione), Canossa, Grassano, Bergonzano e discesone di Quattro Castella. Finalmente scorgiamo le statue della piazzetta (ho detto le statue non la madonna........). Un complimento reciproco, un saluto a chi ancora era in chiacchiere, quindi a casa. Vi garantisco che la doppia razione di tagliatelle pasticciate che avevo nel piatto è evaporata in un attimo.

Giornata splendida, temperatura primaverile, partecipanti 29