Domenica 21 Marzo 2010

Il primo giorno di primavera , che coincide con la classica Viadana, Pomponesco, Guastalla, ha un aspetto autunnale. Il cielo grigio e la strada umida lasciano presagire niente di buono.

Nonostante ciò, in piazzetta per la foto di rito, siamo in 13. Io, Daniele (il fotografo), Vanni, Giuseppe ( ma quando la metti la calzamaglia bianca?), Robp, Paolone(provvisto di una scorta illimitata di camere d’aria), Chuba, l’ospite Ferretti, il redivivo Claudio, Antoniolr, Francescod ed i due eroici Silvio ed Iller con i pantaloncini corti.

Ci avviamo velocemente verso Rubbianino e San Bartolomeo, raccogliamo i Karminetor Claudia, Carmine, Francesco a Codemondo ma dietro la prima curva, anzi nella prima rotatoria l’imprevisto ci sta aspettando.

Sono in testa, affronto la rotatoria con leggerezza, forse troppo forte, forse distratto (Claudio dirà che incrociavo lo sguardo con una bionda che nemmeno ricordo di aver visto) e patatrac………… mi ritrovo in scivolata per terra.

Francescocz, per evitarmi si butta a destra e scivola anche lui, gli altri, fortunatamente, fanno in tempo a fermarsi. Tutti si vengono ad accertare delle mie condizioni (discrete a parte qualche spelatura ed uno strappo nel wind) e di quelle di Francesco(nessun graffio se non un piccolo problema sul deragliatore). Ovviamente decido di continuare, anche se la tranquillità di guida la lascio a Codemondo.

Ripartiamo, agganciando Richi sulla via Emilia, evitiamo il cavalcavia di Roncocesi, passando per un cunicolo buio e pericoloso sotto l’alta velocità e ci buttiamo in perfetta fila indiana, lungo la strada per Castelnuovo Sotto, Poviglio e Boretto, trainati da due cronomen eccezionali quali sono Carmine e Chuba. Io me ne sto, con i miei pensieri nella penultima posizione, seguito soltanto a due bici, da Paolone, che, evidentemente vuol vedere bene le buche. Abbandoniamo momentaneamente Vanni, che non vuole espatriare e attraversiamo il Po, sconfinando in Lombardia. Sfioriamo Viadana e Pomponesco e, sempre a velocità costante, riattraversiamo il Po a Guastalla . Facciamo un lento passaggio sul pavè bagnato del centro, continuiamo sulla provinciale fino alla bella piazza di Gualtieri, perdendo momentaneamente Francescod ed Antonio per motivi fisiologici.

Lungo il rettilineo che porta a Santa Vittoria si ricomincia a mulinare. Nella rotatoria del paese, vediamo fermi Francescod ed Antonio. Quale tunnel abbiano trovato per sorpassarci dopo la sosta tecnica non lo impareremo mai. Impareremo, però a giornata conclusa, che erano fermi perché vittima, entrambi, di una caduta nella rotatoria stessa e di una successiva caduta di Francescod, che li ha costretti a lasciare le bici a casa loro e a raggiunge Montecavolo in macchina.

I due metronomi della pedalata, Carmine e Chuba, ci portano a Cadelbosco prima e a Roncocesi dopo. Questa volta evitiamo il cunicolo ed affrontiamo il cavalcavia. Scelta infelice.

La discesa invita Francescocz alla velocità. Purtroppo alla fine della discesa c’è l’ennesima rotatoria infame. Questa volta la sua caduta non è indolore, per cui preferisce rientrare a casa.

Noi continuiamo per la Via Emilia e Codemondo (separazione dei gruppi lungo la riva del Quaresimo). Prima di San Bartolomeo raggiungiamo Vanni e proseguiamo per la nostra meta.

In piazzetta incontriamo Eros, che come al solito arriva dalla direzione opposta alla nostra, e all’arrivo del fotografo, immortaliamo la giornata non proprio felice, con l’ennesima serie di scatti, coinvolgendo anche la nostra neo iscritta Maria Grazia ( che però si chiama Marina) che , pur abitando a Cadelbosco, è venuta in bici a trovarci a Montecavolo.

Giornata grigia, temperatura discreta ( forse 13°C), partecipanti 17