Domenica 12.09.2010
Questa volta, l'ho proprio fatta grossa. Arrivo in ritardo in piazzetta e la trovo vuota.
Mi butto lungo il percorso in rincorsa e vengo raggiunto telefonicamente da Giulio che mi comunica che è poco dietro. Insieme, pedalando alacremente, andiamo al recupero che avviene prima di Quattro Castella. In testa al gruppo si intravedono
Daniele, Iller, Bruno e Silvio. A seguire, Giuseppe, Paolone, Enrico, Richi, MaxB, Claudio, Romeo, Ugo, FrancescoD, AntonioLR, Omar, RobertoB, Luciano Cav con un amico ed i due conoscenti di Enrico, già presi in consegna da un loquace Gino.
L'andatura procede regolare fino a Cerezzola ( foratura di Bruno con attesa collettiva), per poi incrementarsi successivamente con in testa il sottoscritto e Luca ( intanto rientrato in gruppo dopo aver iniziato la mattina con l'aggancio alla "Formula Uno" ed essere già stato a Trinità). Buona progressione fino alla Cantoniera (forse con separazione dei gruppi), quindi, sapendo a cosa saremmo andati incontro, rallento defilandomi da Luca, Ugo, Omar, RobertoB, Claudio, Enrico, Giuseppe, Paolone, MaxB, AntonioLr, FrancescoD, e Giuli.
Da questo punto in avanti il mio percorso sarà solitario fino a Castelnuovo.
La salita è la solita fino a Vetto, poi diventa durissima. Tornanti, curve, drittoni, sempre a pendenza elevata, si alternano fino a Costaborga. Passato il paese, si continua a salire. Il paesaggio è costituito da boschi e pascoli. Ogni tanto si intravedono animali al pascolo o selvaggi. L'isolamento mi porta a ricordare lo stesso percorso fatto insieme al prof Franco (che attualmente preferisce la podistica riflessiva con compagnie più allettanti delle nostre), con lui sempre davanti nonostante il suo peso fosse al limite delle due caselle a disposizione del certificato medico (pare a volte anche contrattato) ed io a seguire (come al solito). Finalmente dopo tante curve, si intravede il passo e la successiva discesa verso Rosano ed il Casino.
A Castelnuovo, raggiungo Giuli e Paolone, fermi alla fontana, per poi procedere per la Croce e Berzana. La mitica "Felinese" viene da noi affrontata con giudizio, incrociamo Vanni ed Alle in inverso e a Cà Del Merlo recuperiamo Max B fermo per ristoro.
Pare, invece, che chi stava davanti abbia sputato l'anima lungo questo falsopiano. A tal scopo, allego la relazione del nostro redattore al seguito della corsa. Parlo ovviamente di Enrico, pure lui parte in causa.
" Egregio, vorrei segnalare (stile notiziario istituto LUCE) la performance di Claudio che ha dato veramente un concreto aiuto alla truppa di Montecavolo nel momento del bisogno:
In prossimità di Felina, con sprezzo delle avverse condizioni meteorologiche, prendeva arditamente la testa dei compagni e, opponendo il suo petto al vile vento contrario, spingeva con forza uguale all’abnegazione, mantenendo per più km la ragguardevole velocità di oltre 30 km orari!!!.
Nonostante le offerte di aiuto (nìnsùn…) per sostituirlo alla conduzione della provata pattuglia, Claudio con generosa e altera fermezza rifiutava, e, con testa alta ed encomiabile spirito di sacrificio, continuava fino al tratto pianeggiante, dove cedeva nobilmente il comando ad altri
Enrico"
Il nostro piccolo gruppo si scinde a Pantano. Io e Giuli scegliamo il lungo, Paolone e MaxB fanno il corto.
Dopo il notevole strappo che collega Pantano a Giandeto, recuperiamo Ugo, ma dopo pochi chilometri ci dobbiamo fermare per la seconda foratura di giornata. Va in panne Giuli.
L'intervento di recupero è discretamente laborioso e lento. Una volta terminato, proseguiamo per
San Giovanni, Regnano e Cà Bertacchi ed infine affrontiamo la discesa che porta ad Albinea.
Ugo e Giuli scelgono percorsi consoni per il desco ed io arrivo in una piazza vuota tutto solo, come solo sono partito.
Niente di male, ho accelerato i tempi per l'attacco alla tripla razione di lasagne in attesa nel forno.
Giornata autunnale soleggiata Km 89 tempo 3.32 partecipanti 28 (21+2 inv+3 sconosciuti + 2 gf)
P.S. Ormai sono abituato alle telefonate di Carmine. Questa volta vengo raggiunto nel pomeriggio mentre sono tra il passo della Scalucchia e Collagna.
Claudia, guidata da Carmine, dopo 138 km e 5 ore e50 minuti di interminabili fatiche lungo i passi dolomitici, è riuscita a classificarsi al 2° posto nella Gran Fondo "Dolomiti Stars"
I complimenti della Ciclistica sono tutti per loro due.